terapie alternative

Terapie alternative: l’arte del contatto

Il contatto fisico ed emotivo tra le terapie alternative per contrastare la demenza senile

Tra le cure non farmacologiche a morbi quali l’Alzheimer ed altre forme di demenza senile, figurano ,come terapie alternative, l’arteterapia e la terapia della bambola, entrambe forti stimolatrici del senso del tatto.

terapie alternativeStudi embriologici dimostrano che il tatto è il primo dei cinque sensi a svilupparsi. Infatti, l’embrione comincia a reagire a stimoli di origine tattile a partire dall’ottava settimana di vita, quando misurasolo tre centimetri e non ha ancora né occhi, né orecchie. L’embriologia attribuisce maggiore importanza ,ai fini della vita, a quelle funzioni biologiche che si sviluppano per prime. Pertanto, il tatto pare rivestire un ruolo centrale nella sopravvivenza e nello sviluppo dell’individuo. Il massaggio intrauterino esperito dall’embrione ,prima, e dal feto ,poi, dovuto al moto del liquido amniotico e a lievi contrazioni della parete uterina, risulta essere un condizionamento neuroassociativo di natura psicobiologica di tale portata da far nascere nell’individuo adulto di contatto che lo accompagnerà per tutta la vita.

L’importanza del tatto è centrale sia nei processi cognitivi che in quelli emozionali. Infatti, è grazie al tatto che l’individuo comincia ad avere la prima coscienza di sé e a distinguersi dai suoi simili,a partire dal quarto mese di vita, mentre dal settimo è sempre grazie a questo senso che comincerà a scoprire il mondo circostante. Per tale ragione, possiamo asserire che il tatto è strumento di conoscenza. Tuttavia, esso è anche il principale canale sensoriale che possediamo ed è all’origine delle nostre primissime comunicazioni con la società. Per questo, terapie alternative, come la Doll Therapy (terapia che pone l’anziano a stretto contatto con una bambola, inducendolo al suo accudimento), stimolano nel paziente affetto da demenza un linguaggio simbolico, fortemente evocativo, fatto di gesti e di azioni, che rimonta ad una fase pre-verbale della nostra relazione con il mondo circostante, rievocando sensazioni ben fissate nell’inconscio di ciascuno di noi.

Ma in che modo le terapie alternative possono ridurre i sintomi psico-comportamentali della demenza senile, come depressione, apatia e iperattività? La risposta a tale quesito può esserci fornita dalla psiconeuroendocrinoimmunologia, disciplina definitivamente fondata nel 1981 da Robert Ader, la quale spiega l’unità psicobiolgica dell’essere umano come un’interazione tra gli apparati nervoso, endocrino ed immunitario, i quali comunicano mediante il rilascio di molecole chiamate neuropeptidi. A questo punto, il peso della componente psicologica non può che risultarci chiaro. Infatti, è ormai assodato che i sintomi della demenza senile non sono originati esclusivamente dai cambiamenti organici subiti dal cervello malato, ma anche, e soprattutto, dalla relazione tra tali cambiamenti e l’ambiente psicosociale in cui il soggetto malato si trova ad agire. Quest’ultimo ha difficoltà ad inserirsi attivamente in un qualsivoglia contesto e vive in una clima di sfiducia in cui non riesce ad esprimersi ed operare, dal momento che tra i principali sintomi della demenza si trovano disfunzioni nell’uso del linguaggio e difficoltà nello svolgere compiti motori complessi.

Pertanto, la relazione affettiva che va ad instaurarsi con un bambolotto nel corso della Doll Therapy non è solo uno stimolo all’affettività, ma è anche uno stimolo sensoriale poiché induce il paziente a cimentarsi in delle nuove attività per meglio accudire il suo nuovo protetto. Terapie alternative di questo genere, dunque, agiscono sia sul fronte emotivo che su quello sensoriale e motorio. Lo stesso, infatti, avviene con l’arteterapia, dove il paziente, soprattutto se dipinge con le mani, può esperire la sensazione tattile dei materiali con i quali sta realizzando il suo progetto e abbandonarsi nella riscoperta di una gestualità dimenticata che è, prima di tutto, l’espressione della sua interiorità e dei suoi ricordi rievocati dal colore e dall’attività