Terapia della bambola

Terapia della bambola: ricerca e corsi ECM

Il contributo alla ricerca scientifica e i corsi sulla Terapia della Bambola

Terapia della bambola: un’innovazione per il benessere degli anziani e per chi si prende cura di loro

Gli anziani affetti da malattie degenerative, soffrono spesso di demenza senile: una sindrome che causa disfunzioni della memoria, del ragionamento e del linguaggio, la perdita delle capacità di orientarsi, di svolgere compiti motori complessi e un’alterazione della personalità. In particolare, tra gli ospiti delle case di riposo affetti da demenza, il 90% soffre di disturbi comportamentali, quali insonnia e inversione del ritmo di sonno e di veglia, agitazione, nervosismo, aggressività, ansia, apatia e depressione.

In presenza di patologie della terza età con sintomatologia affettivo-comportamentale, per conservare quanto possibile la prassia, vengono somministrati psicofarmaci neurolettici, ansiolitici, ipnotici e antidepressivi. C’è un modo per evitare di sottoporre i soggetti a una massiccia terapia farmacologica? La terapia della bambola è un metodo di cura dei disturbi comportamentali ideato dalla svedese Britt-Marie Egedius-Jakobsson come integrazione, se non addirittura alternativa, all’uso dei farmaci. Questo metodo di cura propone la bambola come oggetto simbolico che dà benefici ai pazienti: la tesi della terapista svedese è che il rapporto che si instaura tra gli individui interessati e la bambola, stimoli l’attività fisica e creativa, agevoli l’espressione dei sentimenti e possa alleviare la depressione.

Durante il Congresso Nazionale SIGG, Società Italiana di Gerontologia e Geriatria, è emerso il fatto che per ora le ricerche sui benefici di questo trattamento, che fa parte delle terapie non farmacologiche, risultano poco rigorose dal punto di vista metodologico. Per questo motivo, presso l’RSA Villa San Clemente verrà condotto uno studio prospettico, caso-controllo, della durata di sei mesi, allo scopo di documentare scientificamente i pro e i contro di questa modalità di cura.

Si prenderanno a campione determinati ospiti affetti da demenza senile. Verrà loro offerta l’opportunità di usufruire della terapia della bambola. Gli anziani potranno scegliere la loro bambola, tra varie opzioni che verranno loro presentate in un’area comune, come la sala televisione. In questo modo, si avrà la certezza che loro accettino l’oggetto bambola e che, dunque, esso non risulti un’imposizione ma, anzi, una preferenza. La loro risposta al suddetto metodo, verrà confrontata con le condizioni di altri soggetti che, al contrario, continueranno ad essere curati col solo ausilio dei farmaci. Per ogni ospite che proverà la terapia, ce ne sarà un che non la sperimenterà, che corrisponda per fascia di età, patologia e farmaci somministrati.

Ogni individuo sarà valutato a inizio cura e, dopo tre mesi, saranno registrati i cambiamenti nei disturbi comportamentali. Allo scadere dei sei mesi, infine, si confronteranno le condizioni degli ospiti sottoposti alla terapia con quelle dei corrispettivi non sottoposti e si verificheranno gli eventuali miglioramenti. Ne conseguirà un apporto di dati davvero prezioso per la ricerca sul benessere degli anziani.

Il personale di Villa San Clemente ha la grande opportunità di confrontarsi con questa metodologia innovativa, ai fini di occuparsi al meglio dei propri ospiti.

Se anche tu sei interessato alle terapie non farmacologiche e vuoi apprendere le modalità di inserimento, di applicazione e di valutazione dei percorsi terapeutici, scopri i corsi ECM organizzati da Fondazione Kor presso l’RSA Saccardo, Milano:

La Terapia della Bambola: corso base (8 crediti ECM)

La Terapia della Bambola: corso intermedio (8 crediti ECM)

La Terapia della Bambola: corso avanzato (16 crediti ECM)