Terapia del Treno
Terapia del treno come terapia non farmacologica
Il morbo di Alzheimer, dal quale sono affetti circa 600 mila pazienti in Italia (Fonte: Censis – Aima 2016), è una forma di demenza irreversibile e progressiva, che distrugge lentamente la memoria e le capacità cognitive, modificando anche i tratti della personalità. Il Gruppo Korian si caratterizza da sempre per l’impegno nella ricerca e nell’innovazione per la cura di questa patologia. L’azienda ha puntato fortemente sulle terapie non farmacologiche per accompagnare il malato di Alzheimer in un percorso completo, studiato per controllare e attenuare i disturbi del comportamento come l’affaccendamento e l’ansia di fuga così da rallentarne il declino cognitivo e funzionale. La Terapia del Treno rientra nella famiglia delle terapia non farmacologiche insieme alla Terapia della Bambola, la Musico Terapia, la Sensory Room e l’Arte terapia. Questi trattamenti cercano di limitare i disturbi più gravi del malato di Demenza come i disturbi del comportamento.
Cos’è la Terapia del treno?
La Terapia del Treno aiuta le persone che soffrono di Demenza e Alzheimer a diminuire i disturbi del comportamento come ansia, agitazione e affaccendamento. Questo metodo offre loro la possibilità di avere delle intuizione, non dei ricordi analitici ma dei ricordi di atmosfere, di situazioni, spesso positive come quelle dell’infanzia o i periodi prima della malattia, è un modo per ridare senso alla vita.
Terapia del treno nelle RSA
Molte RSA si stanno attrezzando per svolgere questo tipo di trattamento. Ad esempio all’interno dell’Ambulatorio di Supporto alle Persone con Demenza dell’ RSA Saccardo di Milano è stato riprodotto uno scompartimento di un treno. Prima di entrare nel vagone, i pazienti possono soggiornare in una sala d’aspetto esterna curata nei minimi dettagli e con accorgimenti iconografici realistici. Poi, seduti su poltroncine contenitive, gli anziani affetti da Alzheimer possono riassaporare ricordi ed emozioni perdute, ritrovando pace e serenità mentre osservano il paesaggio e le stazioni intermedie che scorrono sotto il loro sguardo attraverso un finto finestrino adibito a schermo. Questo spazio diventa un contenitore di momenti relazionali e affettivi. Il viaggio diventa uno strumento terapeutico in grado di agire sui disturbi comportamentali del Paziente affetto da Demenza ma anche il mezzo per stimolare i rapporti, le relazioni, gli incontri e agevola la socialità tra Paziente, Operatori e familiari. La finalità della Terapia del Viaggio mira al benessere del Paziente e influisce positivamente sul comportamento, favorendo il rilassamento e il benessere dell’anziano. In una situazione di decadimento cognitivo inarrestabile, è possibile stemperare alcuni disturbi comportamentali. Contemporaneamente si mantiene e si alimenta la sfera affettiva ed emotiva poiché, l’anziano colpito da demenza, mantiene attivi i canali affettivi ed emozionali. Gli obiettivi che ci si pone utilizzando questo tipo di terapia sono principalmente due: il rilassamento e la rievocazione. A livello relazionale si vuole stimolare il dialogo e le capacità relazionali, facilitare i processi emozionali, facilitare il rilassamento, stimolare la memoria a lungo termine, stimolare l’attenzione. A livello comportamentale si vuole agire sulla diminuzione degli stati di agitazione, diminuzione dei momenti di aggressività, diminuzione di disturbi comportamentali.
Terapia del Treno: il Corso ECM
Il 30 Giugno si terrà presso l’RSA Saccardo di Milano per Medici, Psicologi, Educatori, Operatori socio assistenziali, Infermieri, Fisioterapisti, Terapisti Occupazionali e tutti i professionisti che si occupano di relazione d’aiuto un percorso formativo sulla terapia del treno: La terapia del viaggio: il treno terapeutico tenuto dal dott. Ivo Cilesi. Per maggiori informazioni: www.fondazionekor.it/la-terapia-del-viaggio-il-treno-terapeutico
L’Alzheimer nel libro di Manuela Donghi
L’Alzheimer, come le diverse tipologie di Demenze, è una malattia che colpisce, oltre al malato, anche la famiglia, in modo molto potente. Così Manuela Donghi, giornalista e conduttrice radiofonica, ha voluto raccontare nel libro “Visto con i tuoi occhi” edito da Giuliano Ladolfi Editore e realizzato in collaborazione con l’Associazione Amici del “Centro Dino Ferrari e con Gruppo Korian, la malattia della nonna.
“Attraverso questo libro ho voluto raccontare il morbo di Alzheimer in tutta la sua durezza e complessità attraverso gli occhi di una ragazza molto giovane, in modo semplice, diretto e senza pregiudizi”, ha spiegato Manuela Donghi. “Ho creato un personaggio volutamente senza nome e senza parenti all’interno della casa di riposo dove la storia è ambientata proprio perché potesse raccontare la realtà in modo imparziale. Il coinvolgimento emotivo della protagonista nasce piano piano e corrisponde ad una sua crescita interiore, che la spinge sempre di più a frequentare “quel posto”, come lo definisce lei stessa in una sorta di diario personale”.
La presentazione di questo libro si terra lunedì 27 Giugno 2016 alla Casa di Riposo Residenza Saccardo, a Milano alla presenza di Federico Buffa, giornalista sportivo, in qualità di narratore; Manuela Donghi, giornalista e conduttrice radiofonica e televisiva; Mariuccia Rossini, Presidente di Korian Italia; Elio Scarpini, Dirigente dell’Unità Valutativa Alzheimer dell’Ospedale Maggiore Policlinico, IRCCS Fondazione Cà Granda, Università di Milano per l’Associazione Amici del “Centro Dino Ferrari”; Aladar Bruno Ianes, Responsabile Medico Sanitario di Korian Italia; Federico Vigato, Direttore Gestionale delle Residenze Casa di Riposo e Centro Alzheimer Saccardo di Korian Italia.